18 dicembre 2023
Transizione
Nel corso degli anni, ho assistito alcune volte alla transizione di persone verso ruoli manageriali e ho potuto osservare diversi stili manageriali: alcuni hanno avuto più successo di altri.
Ho anche sentito alcuni esprimere la loro ambizione verso l'assunzione di un ruolo più importante, a volte ciò è avvenuto, altre volte è rimasto un desiderio irrealizzato.
In generale, ho imparato che essere manager "di qualcosa" è un lavoro ingrato.
Molti anni fa, il massimo dirigente di una azienda in cui stavo lavorando, mi ha offerto questo momento “aaah”, offrendomi di coprire il ruolo di Corporate Project Manager.
In quel caso si trattava di semplice cambio di nome della funzione e molto probabilmente della ennesima stupidaggine prodotta dal tipo.
Per lui era tipico, consueto, proporre o promettere prospettive attraenti quanto fumose.
Ovviamente, in quella circostanza non se ne è fatto nulla e poco tempo dopo erano maturate le condizioni per la mia partenza e me ne sono andato.
Ad ogni modo, per restare in argomento, qualunque ruolo di management comporta che anche prestazioni eccezionali possano passare inosservate o per i motivi più vari non essere apprezzate.
La maggior parte delle persone nota immediatamente un pessimo lavoro manageriale.
Ma non è altrettanto immediato, piuttosto è raro, rilevare quando sono state espresse grandi capacità gestionali.
È analogo al lavoro sull’affidabilità di un sistema: quando il sistema funziona bene, senza interruzioni, picchi o latenza, nessuno dirà “Ehi, che buon lavoro! Non ci sono stati intoppi, bravo!".
È il tipo di lavoro in cui i risultati positivi non sono necessariamente visibili o riconosciuti, poiché essi sono considerati la norma dei risultati attesi, o perchè sono il risultato del lavoro di un gruppo, che questo o quel manager hanno coordinato e gestito.
Senza considerare che risultati "normali" possono avere richiesto un impegno superiore alla media, o persino eccezionale.
Evitando il "leccaculismo", che aborro, esistono modi per rendere evidente il proprio lavoro, ma di solito essi comportano di essere efficaci comunicatori, se non imbonitori.
Oppure di avere dirigenti attenti che avranno notato l'impegno profuso nel lavoro.
E onesti al punto tale da riconoscerlo.