22 Ottobre 2024
Realpolitik: ideologia filo-russa della negazione della realtà?
Per sfuggire alle catene della moralità, le scuole della "realpolitik" e del realismo hanno fatto molta strada: queste ideologie si sono purtroppo evolute in un club di leccapiedi che negano la realtà più di quanto abbiano fatto i marxisti dopo il 1991.
Ma negazione potrebbe non essere la parola corretta: essa ha in effetti le caratteristiche della paura.
La realpolitik odierna è "realistica" solo di nome e davvvero ormai ha poco a che fare con i suoi ispriratori iniziali Rochau, Bismarck o Machiavelli: in questo momento storico, l'occupazione principale dei realisti in servizio permanente effettivo è adulare la Russia.
Osservato da lontano, un realista politico può sembrare una persona sana, di principi morali elevati e elevata professionalità, ma gli è sufficiente aprire bocca per esprimere se stesso.
In una ipotetica intervista, i famosi realisti definirebbero la Russia come una delle "grandi potenze", che è stata "provocata" dalle forze malvagie dell'imperialismo occidentale.
O qualcosa del genere, ma questa sarebbe solo la loro prima incoerenza.
Un facile indizio per individuare un realista è sorprenderlo mentre cerca di apparire imparziale nei confronti della Russia: io non parteggio nè per l'uno, nè per l'altro, dicono...
Una delle poche cose rimaste in cui la Russia eccelle sembra essere la padronanza dell'arte di succhiare petrolio da una cannuccia gigante e venderlo, ma anche questo non sta andando molto bene, tecnicamente.
È davvero sufficiente questo per essere una superpotenza?
Facciamo un passo indietro: come si può definire una "superpotenza"?
Convenzionalmente, l'importanza di una nazione può essere definita dalla posizione politica, economica, diplomatica e militare che esprime.
Qualcuno ha contezza di recenti provvedimenti politici russi che dimostrino il suo successo in campo nazionale e internazionale?
Da almeno un decennio l'importanza della posizione russa nello scacchiere diplomatico è calata.
Dal 2022 essa è crollata: ormai solo paesi del Terzo Mondo vogliono avere legami con la Russia, che in cambio di tanto amore invia loro forniture di petrolio sottocosto, armamenti e finanzia la locale corruzione.
Probabilmente la sua attuale modesta considerazione internazionale è parte del corrispettivo per le forniture energetiche o le scadenti forniture militari ricevute.
Di seguito qualche cenno su economia e potere militare...
I realisti sono noti per aver insabbiato la guerra che la Russia porta avanti in Ucraina dal 2014 e usano il linguaggio più contorto possibile per evitare di dire che la Russia ha effettivamente invaso e occupato illegalmente i territori ucraini.
Fra i realisti si annida il paziente numero 1 dell'intero arsenale fascista filo-russo: colui che ripete come un mantra del "colpo di Stato di Maidan", dei "nastri segreti" che direbbero chissà cosa, di espansione della NATO, di Washington che comanda a Kyiv e altre amenità.
Altri li seguono come un gregge, scimmiottando.
Non erano i realisti a dire che la Russia non avrebbe invaso l'Ucraina nel 2022, perchè sarebbe la Russia non sarebbe stata tanto stupida da farlo?
L'ultima volta che hanno negato questa possibilità è stato due giorni prima dell'invasione.
Ma poi la Russia ha invaso, ergo la Russia è stupida.
Oppure sono stupidi loro: tertium non datur.
Poi, dimostratosi evidentemente falso quanto da lungo tempo andavano affermando, allora hanno fatto una piroetta per affermare che l'invasione era in realtà un provvedimento "razionale".
Questi titani intellettuali hanno omesso di ricordare che la Russia aveva già fatto lo stesso con la Georgia 8 anni prima.
Quando le colonne di veicoli militari russi bruciavano approcciando Kyiv e Kharkiv, questi buontemponi hanno iniziato a dire che l'Ucraina sarebbe comunque caduta in pochi giorni.
Non li biasimo: ripetevano ciò che in effetti hanno per decenni assorbito acriticamente, se non è ciò che i padroni a cui si sono venduti hanno chiesto loro di dire.
Ciò non è accaduto, ignorando o insabbiando ogni crimine di guerra russo, i "pochi giorni" sono prima diventati "settimane", poi "mesi" e ogni volta hanno predicato e suggerito su come l'Ucraina sarebbe dovuta capitolare.
Beninteso, c'è un elevato fine umanitario in tutto questo: la capitolazione eviterebbe agli ucraini lo strazio di distruzione e morte.
Ovvero, vi conviene arrendervi per non morire o essere distrutti.
Non è umanitario tutto ciò?
Incidentalmente, una parte consistente degli ucraini preferirebbe morire all'essere ancora sotto una dominazione russa: gli ucraini conoscono molto bene la Russia e i russi e sono perfettamente consapevoli di come sarebbe.
Rimarco come dei perfetti sconosciuti, che probabilmente non sanno nulla dell'Ucraina e degli ucraini, si permettono di suggerire agli ucraini cosa conviene.
Conviene a chi?
Peraltro lo dicono alle comode e pasciute audience occidentali, non sia mai che in Ucraina si sappia di tanto loro amore disinteressato: "Arrendetevi. E' per il vostro bene!".
Vadano a dirglielo sul posto... magari li ascoltano!
Eppure, molti settori dei Media trattano ancora queste persone come "esperti" in materia e li chiamano per interviste e talk shows.
Nemmeno i Media sono da biasimare: non è colpa loro se da tempo hanno abdicato dal compito di erogare informazione vera, pulita e onesta.
In questi tempi, per potere vendere la pubblicità che paga gli stipendi di redazione e staff, i Media devono suscitare emozione.
E loro emozioni erogano, scrivendo titoli tanto efficaci quanto lontani dalla verità.
Nei circoli della realpolitik la negazione della realtà è così potente da poter piegare i cucchiai.
Un esempio lampante: dicono seri e senza vergognarsene che una nazione che ha DNA ex-imperiale e che vuole conquistare il territorio di un'altra, non è imperialista.
Costoro si rifiutano assolutamente di credere al presunto Presidente russo e ai vari funzionari russi di alto livello quando parlano di conquistare l'intera Ucraina o si paragonano agli imperatori russi o straparlano di "nuova Roma".
Questi "realisti" insistono sul fatto che la Russia vuole controllare le regioni vicine per proteggere mai precisati e presunti "legittimi interessi".
Abbiamo il Presidente russo, i parlamentari russi, i funzionari russi di alto livello, i signori della guerra russi, i propagandisti russi di proprietà statale, i preti del Patriarcato di Mosca e centinaia di blogger russi che confermano l'ossessione genocida della Russia e del suo popolo nel volere distruggere l'identità e lo Stato ucraino.
La leadership russa afferma pubblicamente che gli ucraini non esistono come nazione e che l'ucrainismo è un "disturbo mentale".
Gli ucraini sono paragonati a malattie, scarafaggi, cimici e, la mia preferita, vermi dentro-il-(sapete cosa)-di-un gatto.
I realisti si lamentano del presunto nazismo ucraino perché l'Ucraina obbliga le scuole pubbliche a insegnare ai bambini in ucraino.
Davvero mi chiedo in quale cavolo di lingua si dovrebbe insegnare in un Paese qualsiasi, se non nella lingua nazionale locale, e localmente, ANCHE in quella delle minoranze, secondo le leggi che quello Stato si è dato?
Eppure sono in molti a scuotere il capo udendo l'intercalare di un alto-atesino, che dopo decenni di Repubblica Italiana, autonomia reale e bilinguismo ancora si ostina a parlare tedesco...
Dobbiamo credere alla Russia quando, mentre sta conquistando uno Stato sovrano, dice che lo fa per ragioni ideologiche e persino umanitarie?
I funzionari russi non si limitano ad accennare, ma si vantano delle loro ambizioni imperialiste: agli eventi internazionali, issano con orgoglio sui pennoni i vessilli dell'Impero russo e dell'URSS accanto alla bandiera vlasovita.
Ebbene sì: l'attuale bandiera ufficiale della Russia è quella della più grande unità collaborazionista nazista sovietica, metà del loro esercito indossa svastiche con la "z" o simboli dell'Impero russo, molti dei suoi militari sono tatuati con simboli nazisti.
Eh, ma il Battaglione Azov!
Non sono nazisti o fascisti i russi, mentre distruggono monumenti ucraini, bombardano fabbriche di libri, annullano la cultura ucraina e attuano politiche di russificazione nei territori occupati, trasformano l'annessione della Crimea e delle altre 4 regioni occupate in feste nazionali.
Nulla dice "non siamo imperialisti" come celebrare le proprie conquiste, giusto?
Tuttavia questi "esperti" insistono nel volere scientemente ignorare l'intento genocida e imperiale che la Russia dichiara pubblicamente.
Ognuno a questo punto si è fatta una chiara idea in che cosa si trasformano i realisti.
La NATO…
Ci vuole un QI a temperatura ambiente o una russofilia assoluta per continuare a sostenere che la NATO è causa della guerra.
L'intero argomento "allargamento della NATO" può essere distrutto in meno di 5 minuti da un breve elenco: non merita di più:
• la NATO non ha mai avuto accordi bilaterali scritti con la Russia che le impediscano di accettare nuovi membri,
• la Russia non ha mai avuto accordi scritti di non adesione alla NATO con lo stato sovrano Ucraina,
• mediante il Memorandum di Budapest alcuni paesi occidentali e la Russia hanno convinto l'Ucraina a cedere il suo arsenale nucleare e un mucchio di altre risorse, in cambio di "sicurezza nazionale",
• Gorbachev, il leader dell'URSS a cui si dice sia stato detto che la NATO "non si sarebbe allargata", ha pubblicamente smentito che sia mai esistito alcun accordo tra NATO e URSS o Russia, dichiarando alle telecamere che la citazione "Espansione a est" riguardava la Germania dell'Est.
Gorbachev ha dimostrato più intelligenza e onestà intellettuale dei "realisti"!
Per molti anni Putin non ha percepito come una minaccia la potenziale adesione dell'Ucraina alla NATO.
Infatti, durante il vertice di Roma del 2002, Putin ha chiaramente affermato che l'Ucraina è uno Stato sovrano con il diritto di scegliere come garantire la propria sicurezza, inclusa l'adesione alla NATO.
La NATO non si "espande": essa accetta nuovi membri solo se tutti gli altri membri attivi della NATO li accettano.
La Polonia ha dovuto ricorrere al ricatto per entrare, ad esempio.
L'Ucraina non era e non è nemmeno all'inizio di un processo di adesione alla NATO.
E nel momento in cui gli stati membri decidessero di accogliere un nuovo membro, chi o cosa cavolo sarebbe la Russia per metterci il naso?
Guerra in corso a parte, solo ipotizzare una adesione alla NATO impedisce all'Ucraina di entrare nella NATO, perché stati come l'Ungheria e la Slovacchia, in questo momento storico manovrati dalla Russia, "si mettono di traverso".
I membri della NATO Estonia e Lettonia, anch'essi post-sovietici, condividono un confine di 338 chilometri con la Russia continentale, essi per la Russia non hanno mai rappresentato una minaccia tale da richiedere un'azione militare.
Sono paesi piccoli e quasi indifesi: sarebbero un boccone facile per la Russia...
È quantomeno curioso come, prima della loro adesione alla NATO, la Russia non abbia percepito alcun pericolo da parte loro.
La Finlandia è entrata a far parte della NATO nel 2023, dopo l'invasione russa dell'Ucraina, allungando il confine NATO-Russia a 1954 km: anche in questo caso, Putin ha dichiarato pubblicamente di non avere problemi con l'ingresso della Finlandia nella NATO.
Per qualche motivo gli stati NATO effettivi sono per la Russia una minaccia minore di quanto sia l'Ucraina, che non è nemmeno candidata.
Iscrivendolo in Costituzione, l'Ucraina ha finora ha solo espresso la decisione di entrarvi.
E' questo a "spingere" Putin: lui non vuole che l'Ucraina possa decidere in autonomia la propria politica internazionale e della Difesa.
Questo, nelle repubbliche e nei territori russi, potrebbe dimostrare che anche i popoli della Federazione Russa, volendolo, potrebbero cominciare a nutrire aspirazioni...
Probabilmente per compensare perdite umane subite in una "non guerra" che sarebbe dovuta durare solo alcuni giorni, la Russia ha ritirato le truppe dai confini con la NATO per portarle a combattere in Ucraina, che non è nemmeno vicina a aderirvi.
Se la NATO fosse stata una vera minaccia per la Russia, logica vorrebbe che quei confini fossero stati invece rafforzati...
La Russia ha dato il via alla guerra con l'Ucraina nel 2014, prima invadendo e annettendo la Crimea, poi invadendo le regioni ucraine di Donetsk e Luhansk, dove ha promosso un presunto movimento secessionista, costringendo l'Ucraina a combattere una "finta guerra" di secessione.
Le aspirazioni dell'Ucraina di unirsi alla NATO hanno accelerato solo dopo che la Russia ha invaso e occupato la Crimea e il Donbas: fino a tutto il 2013, tutto ciò che l'Ucraina voleva era un trattato di libera circolazione di persone e merci con la Comunità Europea e un assoluto "non allineamento".
Visto cosa può scatenare una invasione?
Ciò che REALMENTE rompe l'intero argomento è che l'Ucraina è uno stato sovrano che "ha il diritto di scegliere il proprio modo di garantire la propria sicurezza", e sto ancora citando Putin del 2002.
Se la Russia avesse davvero voluto evitare che l'Ucraina aspirasse di entrare nell'alleanza NATO, ecco alcune delle cose che avrebbe potuto provare:
• non invadere e non occupare i territori dell'Ucraina nel 2014,
• provare diplomaticamente con l'Ucraina, cercando di NEGOZIARE termini di prevenzione alla unione alla NATO,
• NEGOZIARE con la NATO di non utilizzare i territori dei paesi reciprocamente confinanti per il posizionamento di armi nucleari,
• come ultima spiaggia, dare un ultimatum all'Ucraina con una dichiarazione di guerra secondo i requisiti della Convenzione dell'Aja relativa all'apertura delle ostilità.
Tutto ciò richiederebbe che la Russia seguisse le regole, le leggi e applicasse il buon senso.
Una "grande potenza" non può essere forzata a fare tanto, vero?
In quanto tale, una grande potenza può e in effetti fa, come le pare e piace, vero?
Nessuno fiata, fino a quando riguarda altri.
Invece di Stati nominalmente liberi, sovrani e indipendenti, ma in realtà appartenenti a una ipotetica, non definita e non precisata "area di influenza russa", potrebbe un esperto di realpolitik considerare l'Ucraina o altri paesi dell'Europa orientale come stati sovrani, oppure ciò eccede le loro capacità?
I realisti considerano la Russia moderna una "superpotenza", quindi.
La definizione realista di "superpotenza" non è chiara, soprattutto per quanto riguarda la Russia.
Cosa costituisce esattamente una "grande potenza"?
Per rispondere a questa domanda, proprio come dovrebbero fare anche gli appassionati di realpolitik, parliamo di cose reali, perché esistono dati oggettivi, innegabili.
Domanda facile: quale prodotto russo usi ogni giorno?
Credo che nessuno conosca un singolo prodotto popolare prodotto in serie dalla Russia.
Automobili, smartphone, grill, frullatori, condizionatori, fotocamere, smart TV?
Aiutino: potrebbe essere nota l'app di messaggistica russa Telegram.
Essa è stata creata da un imprenditore che ha dovuto fuggire dalla Russia e vendere il suo social network VK a causa delle pressioni del Governo russo. (Ahia!)
E comunque sarebbe un po' poco per giustificare una considerazione così elevata per la Russia.
Nei parametri economici reali, la Russia è dietro lo Stato del Texas: l'economia di una intera immensa Nazione, che si presume sia una "superpotenza", non supera quella di uno degli Stati Uniti d'America.
Per ingannare le persone che in economia non sanno distinguere una natica da un gomito, la Russia ha un suo specifico metodo di calcolo e classificazione, grazie al quale afferma di "superare Germania e Giappone".
Tuttavia, esiste il mondo reale, dove l'inflazione ufficiale, e sottolineo "ufficiale", della Russia ha raggiunto il 9,1% e la sua valuta rublo è scesa di circa il 25% da quotazioni comunque fittizie, nonostante la Banca Centrale di Russia intervenga continuamente con pratiche di supporto vitale attivo.
Per coloro che continuano ancora a credere che "la Russia è forte":
• le riserve liquide della Banca Centrale della Federazione Russa sono state esaurite di oltre il 60%,
• il tasso di interesse della Banca Centrale russa è attualmente al 21%, mentre gli economisti stanno già ipotizzando un rialzo a breve al 22%, peraltro già approvato dalla Presidente della Banca Centrale di Russia, Elvira Nabiullina.
• la Russia è impossibilitata dalle sanzioni a vendere petrolio all'India per dollari e è costretta a accettare Rupie, che hanno corso legale solo in India, oppure a accettare il baratto, ma gli acquisti russi dall'India sono inferiori alle vendite e non avviene compensazione,
• non è più possibile scambiare dollari o euro alla Borsa di Mosca, ma è possibile scambiare yuan, con il limite che la Cina non vuole che lo "yuan sporco" provenga dalla Russia e che la maggior parte delle banche cinesi hanno interrotto le operazioni con la Russia,
• la Corea del Nord fornisce almeno la metà dei proiettili di artiglieria utilizzati dalla Russia, mentre l'Iran le fornisce droni e missili,
• l'economia russa è diretta verso la stagflazione e c'è un'enorme carenza di manodopera e il tasso di disoccupazione è solo del 2% circa,
• l'85% delle abitazioni che sono proprietà delle amministrazioni pubbliche e degli impianti che erogano calore, acqua, elettricità e gas sono fatiscenti e necessitano di manutenzioni e riparazioni, i cui finanziamenti a causa della "non guerra" sono stati ridotti, invece che aumentati,
• la Russia ha chiesto al Kazakistan di co-operare con le compagnie aeree nazionali russe, che a causa delle sanzioni stanno letteralmente distruggendo le flotte per usura e mancanza di riparazioni e manutenzione,
• in Russia non si possono produrre auto con ABS, ESC e cinture di sicurezza a causa della mancanza delle relative tecnologie.
La situazione è invero più complessa di questo breve elenco, che per essere completo dovrebbe essere ben più lungo.
Qualcuno potrebbe obiettare che la Russia non ha le risorse umane degli Stati Uniti o dell'Europa.
Accidenti!
Nonostante una decennale crisi demografica, la Russia ha "solamente" 140 milioni di cittadini, che non sono esattamente quattro gatti.
I russi non hanno quasi nessuna cultura, ma solo una parvenza di cultura, un coacervo di cose che la Russia ha "rubate" qua e là alle sfortunate popolazioni con cui essa è venuta in contatto.
Dopo decenni di tentativi hanno provato e fallito nel creare un'“alternativa” a Hollywood: i loro film sono assolutamente orribili, blockbuster mal prodotti.
Orrore! Blockbuster è una parola occidentale... il maledetto corrotto e decadente Occidente... quelle lande desolate dove, a sentire la TV russa, i popoli muoiono di freddo e mangiano topi...
La filmografia russa è fatta di copia-incolla, remake e una pressoché incomprensibile schizofrenia indie.
I film russi post-sovietici più famosi appartengono ai generi razzista, etno-nazionalista e "gangster".
Spicca su tutti un film che narra la storia di due soldati imprigionati che si convincono a vicenda a mangiare escrementi: "Green Elephant".
Esso merita di essere visto.
Di fatto il pubblico russo preferisce i film occidentali, che vengono trasmessi senza licenza e senza pagare i diritti o in streaming pirata.
La loro industria musicale è in uno stato ancora più orribile: copie inquadratura per inquadratura di clip occidentali, testi di livello extra-cromosoma e rap russo degenerato sulla vita in prigione e turpiloquio.
E' possibile contare su una mano i videogiochi russi di successo, salvo poi realizzare che metà di essi sono prodotti ucraini o polacchi.
L'unica finzione di "cultura" che esiste in Russia si presenta sotto forma di composizioni di balletto e di alcuni libri scritti 200 anni fa che narrano di ladri degenerati che per soldi uccidono donne, soporifere grafomanie sulle guerre di Napoleone o odi letterali alla pedofilia.
Va invero precisato che nessuno in Russia è costretto a leggere questo sterco per intero: ai russi è sufficiente essere consapevoli che tanta arte letteraria esiste e che essa è un vanto nazionale.
Fondamentalmente i russi si limitano a apprezzare che i russofili occidentali prendano sul serio queste sciocchezze, in quanto ciò costituisce il "rispetto nazionale".
Per quanto riguarda le Forze Armate, il supposto potente Esercito davvero non va bene: dopo aver dichiarato pubblicamente già il secondo giorno della guerra che l'Esercito ucraino era distrutto, i russi hanno mandato a puttane il loro blitz verso Kyiv, dove i volontari della Difesa Territoriale e pochi reparti dell'Esercito hanno fermato e distrutto reparti d'elite russi mandati nei pressi della capitale per costituirvi delle teste di ponte, impadronirsi degli aeroporti e organizzare la presa della città.
I volontari della Difesa Territoriale sono coloro che i russi, i Media occidentali e, ovviamente, gli esperti da un tot al kilo, hanno a lungo deriso per via dei loro addestramenti condotti nei fine settimana, sfoggiando simulacri di fucili Kalashnikov fatti di legno.
Temo che a incontrarli mentre sono in azione la voglia di ridere gli passerebbe presto.
Dopo essere stati privati del piacere di esibirsi in parata a Kyiv, i russi hanno dovuto fuggire dall'intera regione di Kharkiv poche settimane dopo e hanno dovuto iniziare una mobilitazione di massa, che hanno opportunamente definita "parziale" per celare i motivi della sua necessità.
Hanno quindi dovuto abbandonare Kherson, unico centro regionale che hanno preso dal 2022, ma ora fingono di non esserci mai stati.
I russi ora stanno affrontando il fatto che l'Ucraina ha contro-invaso e sta gestendo una parte del loro Paese, dimostrando con ciò, a dispetto delle ridotte dimensioni, di essere una forza militare superiore.
Certo, i russi attaccano in massa, sono tanti, e questo argomento smentisce da solo che la Russia non abbia risorse umane.
Le impiega malissimo, ma questo è un ragionamento di altro tipo.
L'unica forza che resta alla Russia sarebbe il suo arsenale nucleare.
Anche in questo caso, non in termini esatti, ma rispetto gli aggressivi discorsi che la Russia e suoi esponenti fanno relativamente al suo arsenale nucleare e sulle minacce/promesse di impiegarlo.
E' necessario dividere i fatti dai desideri: dal 2022 a oggi, la Russia dimostra costantemente che la sua tecnologia militare è robaccia sovraprodotta e poco performante che viene annientata da quantità limitate di vecchi equipaggiamenti occidentali concepiti e prodotti nell'era della Guerra Fredda.
Cominciamo con l'incrociatore lanciamissili "Moskva", trasformato in sottomarino dagli ucraini che una Marina nemmeno più ce l'hanno, ai missili Kinzhal che pur essendo pomposamente definiti "invisibili" vengono regolarmente intercettati, o al carro armato T-14 Armata, che non riesce nemmeno a esibirsi durante una parata militare sulla Piazza Rossa senza subire avarie, non se ne parla di farlo arrivare al fronte ucraino, e che comunque esiste in meno di 20 esemplari.
Non è necessario essere un genio nella analisi dei dati per vedere uno schema: i russi mentono sulla qualità e quantità della loro tecnologia militare.
Per un motivo o l'altro, i realisti gli credono, come quella parte dell'Occidente nutrita a realismo.
In merito al decantato "arsenale nucleare" della Russia è probabilmente lo stesso: la Russia non ha l'arsenale nucleare che afferma avere.
La loro tecnologia ipersonica funziona solo nei video promozionali e in PowerPoint.
Come mantiene la Russia quelle armi nucleari, se non riesce a mantenere in condizioni di navigare e combattere la sua Marina, vanto nazionale?
Io non scommetterei molto sulla capacità russe di eseguire la manutenzione dell'arsenale nucleare.
In parole povere, proprio come tutto il resto delle cose che fa la Russia, a parte la propaganda scadente per gli amanti di Dostoevskij, il potenziale nucleare russo è basso.
"Realistico" è il silenzio radio sulla guerra dell'Ucraina in Russia: come abbiamo visto, da un paio di mesi l'Ucraina sta occupando porzioni considerevoli della regione russa di Kursk.
Al più, qualche "realista" si è spinto nel chiedersi il significato di questa campagna, comunque negando che essa possa condizionare la Russia.
La Russia ha risposto alla invasione ucraina con rumori di grilli, poi ha iniziato a inviare truppe di seconda schiera, e infine ha fatto intervenire truppe migliori.
Dopo oltre 2 anni e mezzo di guerra, i russi non hanno ancora capito come combattono gli ucraini: infatti ottengono iniziali rapidi successi e poi vengono fermati e respinti con gravi perdite.
Non sanno nemmeno come riferirlo al loro pubblico.
Un attacco diretto al territorio russo era una "linea rossa", superata la quale Dio solo sa cosa sarebbe accaduto.
Pericolosa escalation, quante volte l'hanno detto?
Tutti gli adepti della realpolitik hanno provato a seminare il panico per una guerra nucleare se la Russia fosse stata attaccata direttamente.
Bene, adesso, che la Russia è stata attaccata e invasa e essa non ha fatto nulla e non fa nulla di non convenzionale, come la mettiamo?
Silenzio radio totale.
Questi guerrieri da tastiera postano letame ogni giorno sulla perdita di qualche chilometro quadrato da parte dell'Ucraina.
Per cominciare, tanto per capire le dimensioni fisiche di ciò che è oggetto di discussione, si potrebbero procurare una carta dell'Ucraina.
Shock a parte, quando l'Ucraina ha fatto saltare in aria due volte il ponte di Crimea, ha castrato la Flotta russa del Mar Nero e ha persino colpito direttamente il Cremlino, i realisti non hanno avuta alcuna reazione.
Sembra che siano entrati in lutto.
Questi russofili e fascisti filo-russi mascherati da pragmatici hanno attivato la modalità di controllo dei danni da quasi tre anni: non hanno il coraggio o la decenza di base per ammettere di essersi sbagliati.
Sono convinto che si chiedono se davvero decenni di allarmismo e di sopravvalutazione della Russia non sono serviti a nulla: tutto è accaduto per nulla?
Come la Russia non riesce a smaltire la mummia sifilitica di Lenin, che rimane esposta in un mausoleo sulla Piazza Rossa, i realisti non riescono a darsi coraggio e accettare la perdita e rivalutare la loro posizione sull'impero in sfacelo.
Un esperto di realpolitik ottiene ora meno rispetto di un imbonitore da mercatino rionale.
Purtroppo alcuni di loro vengono ancora chiamati in TV...
Se per qualche motivo non gli piacciono l'Ucraina e gli ucraini, i realisti potrebbero andare al parco a passeggiare: loro e il loro pubblico ne otterrebbero dei vantaggi di salute.
Nota: nessun realista è stato messo in pericolo durante la redazione di questo testo.