9 marzo 2025
Nerone l'americano.
L'Europa è a un bivio critico della sua storia: lo scudo protettivo americano che è stato dato per scontato per decenni si sta sgretolando.
L'Ucraina rischia di rimanere senza sostegno e in Russia cominciano a immaginare di potere vincere una guerra che ha impostato in modo che non potesse essere vinta.
Non per meriti propri, ma perché a Washington si è insediata una nuova corte di Nerone.
Aiutato da cortigiani obbedienti e da un pagliaccio drogato di ketamina che è incaricato delle purghe dell'intero apparato statale USA, Trump sta incendiando l'impero.
Si tratta di una tragedia per il mondo libero, ma soprattutto per gli Stati Uniti stessi.
Il messaggio di Trump è chiaro: essere un alleato dell'America è inutile perché gli USA non vi proteggeranno.
Essere un partner commerciale dell'America è inutile perché gli USA imporranno dazi più alti delle sanzioni che applica ai suoi nemici.
Essere un amico dell'America è inutile perché gli USA minacciano di "conquistare" territori degli amici e sostengono i dittatori.
Il "Re degli Affari" sta in realtà insegnando l'arte della capitolazione.
Rannicchiandosi di fronte a “Putin”, Trump pensa di spaventare la Cina.
Osservando questo crollo, Xi Jinping sta probabilmente accelerando i preparativi per un'invasione di Taiwan.
Mai, nella storia degli Stati Uniti, un Presidente ha capitolato di fronte a un nemico.
Mai prima d'ora la Casa Bianca ha sostenuto un aggressore contro un alleato.
Mai prima d'ora un Presidente ha ignorato così sfacciatamente la Costituzione: decreti illegali, licenziamento di giudici che avrebbero potuto opporsi a lui, epurazione immediata della leadership militare, indebolimento di tutti i controlli e gli equilibri, usurpazione del controllo sui social media.
Questa non è solo un'"illusione di autoritarismo": è un tentativo di minare la democrazia.
Sono stati necessari solo un mese, tre settimane e due giorni per distruggere la Repubblica di Weimar: ricordiamolo!
Le proteste negli USA sono già iniziate, forse la resilienza della democrazia americana è più forte dell'impegno che profonde Trump nella realizzazione dei suoi fini.
Ma in un solo mese, Trump ha fatto più danni all'America di quanti ne abbia fatti nei quattro anni della sua precedente presidenza.
Prima gli USA e l'intero Occidente erano in guerra con una dittatura, ora siamo in guerra con una dittatura aiutata da un traditore.
Mentre Trump faceva l'amicone con Macron alla Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno votato all'ONU insieme a Russia e Corea del Nord contro l'Europa, che chiedevano il ritiro delle truppe russe dall'Ucraina.
Due giorni dopo, nello Studio Ovale, Trump ha inteso "dare una lezione" al Presidente ucraino Zelensky su questioni morali e strategiche, salvo poi liquidarlo, incurante, intimandogli: "Obbedisci o vai".
E' andato ancora oltre, bloccando forniture di armi che erano già state approvate e in parte in consegna.
Come può l'Europa rispondere a questo tradimento?
La risposta è semplice: reagendo.
Ma, prima di tutto, non commettendo errori.
Sia ben chiaro: la sconfitta dell'Ucraina sarà la sconfitta dell'Europa.
Sconfitta morale, dopo tutti gli impegni presi.
Se sconfitta sarà, l'Europa finirà per ritrovarsi a confinare direttamente con la Russia.
Il Cremlino non ha mai negato e tuttora non nega che gli stati baltici, la Georgia e la Moldavia sarebbero i prossimi.
L'obiettivo del Cremlino è riportare l'orologio a Yalta, dove metà dell'Europa è stata data a Stalin.
I paesi del Sud del Mondo aspettano l'esito di questo conflitto per decidere se rispettare ancora l'Europa o calpestarla.
“Putin” ha cercato di distruggere l'ordine stabilito 80 anni fa dagli Stati Uniti e dai suoi alleati.
Questo principio è basato sul divieto di conquistare territori con la forza.
Oggi l'America vota per l'aggressore e contro la vittima, perché il "trumpismo" coincide con la visione russa del Mondo.
Un ritorno alle sfere di influenza, dove le grandi potenze decidono il destino dei paesi più piccoli: "Io ho la Groenlandia, Panama e il Canada, tu hai l'Ucraina, i Paesi Baltici e l'Europa orientale, lui ha Taiwan e il Mar Cinese Meridionale".
Nei circoli degli oligarchi di Mar-a-Lago, questo si chiama "realismo diplomatico".
In realtà significa una cosa: l'Occidente è lasciato solo.
Che è impossibile resistere a “Putin” è una bugia: gli ucraini lo stanno dimostrando con efficacia.
Al contrario, nonostante la propaganda del Cremlino, la Russia si sta indebolendo.
In tre anni, il suo "secondo esercito al Mondo" è riuscito a riconquistare solo le briciole da un Paese tre volte e mezzo più piccolo in termini di popolazione.
Il sostegno degli Stati Uniti alla Russia è il più grande errore strategico nella storia delle guerre.
Apparentemente, questo colpo ha fatto rinsavire l'Europa.
Ora l'Europa ha alcuni compiti prioritari:
1. Accelerare la fornitura di armi all'Ucraina, per rafforzare la sua difesa e compensare il tradimento americano
2. Ottenere che la Russia restituisca i bambini ucraini rapiti e liberi i prigionieri
3. Stabilire garanzie di sicurezza assolute
4. Creare una difesa europea, ripristinata dopo il 1945 e minata dopo il crollo dell'URSS.
L'Europa tornerà a essere una potenza militare solo se riacquisterà lo status di superpotenza industriale, ma il fattore principale del riarmo europeo è la mobilitazione morale.
Per una Europa democratica, che ha al suo interno un'Ucraina libera.