22 febbraio 2025

Ora è il turno dell'Europa.

La Storia offre dure lezioni a coloro che non imparano da essa.
Durante la Battaglia d'Inghilterra, Winston Churchill implorò Franklin D. Roosevelt di aiutarlo.
Pagò un prezzo alto: ottenne 50 cacciatorpediniere obsoleti e malconci, in cambio di contratti di locazione di 99 anni su basi militari che per gli USA erano vitali.
Churchill sapeva che stava barattando un Impero per sopravvivere, mentre Roosevelt, che cercava la rielezione, giocò la sua partita: placò gli isolazionisti in patria mentre silenziosamente posizionava gli Stati Uniti come futura potenza globale.

Il seguente Lend-Lease Act non fu un atto di beneficenza, ma un affare: la Gran Bretagna pagò in anticipo tutto, finché non fu prosciugata.
Solo allora l'America prestò armamenti, chiedendo dopo la guerra il rimborso di ciò che era rimasto intatto.
Quando finì la Seconda Guerra mondiale, l'Europa era in rovina, ma l'America era in piedi: la sua economia era sostenuta dallo sforzo bellico, il suo esercito era ineguagliabile e per i decenni a venire il suo dominio globale sarebbe stato assicurato.

Nel 1944, sostituendo di fatto l'oro e stabilendo il dollaro statunitense come principale valuta di riserva mondiale, l'accordo di Bretton Woods consolidò ulteriormente la supremazia americana.
Esso permise agli USA di controllare la finanza globale, portando crescita economica e influenza senza pari.

Per decenni, l'Europa ha svolto il ruolo di comprimario sotto la sicurezza dell'ombrello americano.
Fu un accordo equo: protezione in cambio di lealtà.
Comoda e compiacente, l'Europa lasciò che lo zio Sam guidasse.

Adesso è diverso.
Infatti, dal palco di Monaco, con parole brutalmente chiare, J.D. Vance, uno rozzo e ignorante che forse ignora cosa sia un mappamondo, ha dichiarato che "l'Occidente non esiste più".
C'è una verità amara, ma il problema non è la scomparsa dell'Occidente: è che gli Stati Uniti d'America hanno deciso di non farvi più parte.
Un tempo indiscusso guardiano del Mondo libero, lo Zio Sam ha rinnegato decenni di politica internazionale e della Difesa.

Ora in Occidente c'è spazio per una nuova leadership: è il turno dell'Europa.
Ora, subito, è il momento che l'Europa ricordi e riconosca di non essere il cliente passivo di un lontano Impero, ma una terra di pensatori e guerrieri, la culla della civiltà occidentale.

Anche se molti, convinti di un universalismo tanto attraente quanto vuoto, non vogliono ricordare quante e quali siano le radici europee.
Perché le radici emergono sempre: se non le tiri fuori tu, qualcun altro tirerà fuori le sue.
E quando questo accade, non è quasi mai divertente: spesso scorre il sangue.

Il momento è adesso: la guardia è abbassata e lo scettro è a terra.
L'Europa la raccoglierà o lascerà che il Mondo sprofondi nel caos?
L'America è distratta da altre cose e l'Occidente ha bisogno di un leader.

Europa, il palcoscenico è tuo!
La Storia non aspetta…