21 aprile 2020

...a causa del Covid 19


Ho ricevuto l'invito a partecipare a una conference call con alcuni politici (locali e non), al fine di "scambiarsi le idee" sulle possibili modalità di una ripresa delle attività produttive e commerciali, in senso esteso.

Qualcosa che assomigli il più possibile al "prima" e che consenta nel modo più efficace di superare l'attuale deprecabile blocco economico causato dal lock-down e dai vari provvedimenti di carattere sanitario.
Questa video conferenza si è svolta ieri sera.

Ho voluto presentarmi ad essa preparato.
Per questo ho contattato alcuni dei miei conoscenti e "colleghi", per confrontare preventivamente il mio punto di vista con il loro e avere modo di migliorare il mio contributo.

Essi sono un professionista consulente industriale, il CEO di una multinazionale, il capo-servizio giuridico di una delegazione regionale di Confindustria, un designer-progettista (senior), il mio socio in affari, un consulente SSP (senior), che ho ringraziato e ringrazio ancora.

Elenco gli argomenti emersi, in ordine di priorità.

1) ripresa della Scuola: trattenere i figli a casa priva il sistema di circa il 40% della forza lavoro, oppure genera alle famiglie costi aggiunti, a volte elevati/insopportabili per le famiglie che sono già in "affanno".
Considerare che la maggior parte dei lavoratori (in senso lato) hanno esaurito la disponibilità di ferie, permessi e ROL a causa del presente lockdown e che, almeno per questo anno, la consuetudine delle "ferie in agosto" sarà eccezione, più che regola.
(Quanto al concetto di solidarietà, appare evidente che se molti, la maggior parte, dovranno lavorare in agosto, non dovrebbe essere impedito da un dogma di fede far lavorare in estate anche chi tradizionalmente non lo fa).

2) Soluzione di una contraddizione nell'articolo 16 comma 2 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18 (mascherine), che prima permette l'impiego di mascherine "non omologate", ma poi le proscrive.
Questo "inghippo" non mette al sicuro il datore di lavoro da possibili conseguenze sanzionatorie e altresì a) non permette al mercato di soddisfare l'elevata domanda di questi dispositivi di protezione, b) non permette a quelle aziende che hanno adattato le proprie capacità produttive intervenendo "ex novo" nella produzione di mascherine di pianificare l'eventuale prosieguo della (nuova) attività.
Tutto questo nelle more di provvedimenti di omologazione da parte di INAIL e ISS che appaiono "farciti di ostacoli".

3) Ripresa del lavoro immediata per chiunque sia in regola con le norme di sicurezza, sanitarie e di distanziamento sociale definiti dalle norme vigenti e dai decreti "emergenziali", considerando che comunque già da subito "mancheranno all'appello" moltissime imprese minori/deboli.

4) Coordinare con i partner europei le modalità di ripresa dei viaggi all'estero per tecnici, installatori, manutentori, funzionari di vendita, tecnici commerciali e altre figure professionali.
Infatti, per un sistema produttivo fortemente orientato all'export poter dare esecuzioni a contratti acquisiti, ottenere nuove possibilità di vendita, eseguire "de visu" trattative commerciali è una questione di esistenza.

5) Provvedere alle imprese legate al Turismo (bar, ristoranti, spiagge in concessione, alberghi e altri appartenenti al settore) agevolazioni finanziarie e fiscali per l'adeguamento alle direttive, che devono essere emesse al più presto, che regoleranno le attività rivolte al pubblico e adeguata protezione dei lavoratori stagionali (cassa integrazione di cui ora ancora non godono).

6) Ridurre il coefficiente IVA dei dispositivi di protezione.
E' stimato che allo stato attuale, a livello nazionale, sono necessarie 4 milioni di mascherine monouso al giorno.

7) Stimolare la ripresa delle attività mediante l'abbassamento delle aliquote IVA e delle accise.

8) Cominciare a "ragionare seriamente" sulla necessità/opportunità di permettere la detrazione/deduzione fiscale di determinati acquisti/costi che sostengono i privati.
Questo potrà generare un sicuro flusso di IVA da parte dei venditori di beni e servizi, e certamente bonificarebbe una buona parte della evasione fiscale "al minuto".

E' un "Libro dei sogni"?

Considerando il presente, è probabile.

Certamente questa breve lista di idee ha buon senso, ha la funzione di agevolare una ripresa delle attività il più veloce possibile, certamente dovrebbe essere approfondita, certamente è integrabile.

Probabilmente non se ne farà nulla.